
Insegnante: porto sicuro di fronte alle difficoltà
“…Ogni bambino, per quanto possa apparire invisibile, ostile e rifiutante ha un forte desiderio di essere visto, conosciuto e veramente capito. (…) La maggior parte dei bambini nasce con il desiderio di imparare! Questo suggerisce che c’è speranza se noi riusciamo a trovare delle vie per entrare in contatto con il bambino che intendeva diventare, prima di sperimentare traumi e perdere (…)” – Feriti dentro – L. M. Bombér
Chi non ricorda la propria insegnante accogliente come una mamma delle elementari? O quella maestra tanto scorbutica e cattiva che metteva sempre tanta ansia? La scuola, contesto in cui per molti anni abbiamo vissuto molte ore al giorno, tutti i giorni ha lasciato dentro di noi segni e ricordi indelebili, a volte positivi, a volte negativi…
Fare l’insegnante oggi é uno dei lavori più faticosi e difficili….spesso ci si trova a gestire situazioni complicate, realtá in cui il proprio ruolo pare essere ormai solamente un pro-forma. Non possiamo però dimenticare che è anche uno dei lavori più belli e appaganti…
Come ci suggerisce questo interessante libro di Bombér (Feriti dentro. Strumenti a sostegno dei bambini con difficoltà di attaccamento a scuola) rivolto ad insegnanti, operatori, educatori e tutti coloro che si interfacciano con bambini che hanno vissuto diverse esperienze traumatiche e hanno difficoltà ad instaurare legami di attaccamento ‘buoni’, chi sta seduta alla cattedra può davvero fare la differenza ed essere un ‘porto sicuro’ anche per i bambini più ‘sofferenti’!
L’insegnante di fronte ad ogni alunno ha la possibilità di essere colui che lo sprona ad esprimersi, a credere in se stesso, a sviluppare le proprie potenzialità, può e deve essere un punto di riferimento costante!
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