
I pesi, le preoccupazioni, i sensi di colpa……
– ANGOLI DI STUDIO –
I pesi, le preoccupazioni, i sensi di colpa che non ti permettono di guardare in su.
Lasciali (lasciati) andare.
Gocce di Psicologia
Cristina Mariani
Psicologa – Senago

” Quando piove dentro ” di @gobbetti.cla e @pallo_illustrations
– CRESCIAMO LEGGENDO, TRA ALBI E PAROLE –
“Quando piove dentro” di @gobbetti.cla e @pallo_illustrations, ed. @sassi_junior
“Quando continua a piovere solo per te, ti abitui a camminare a testa bassa e dimentichi cos’hai intorno”, fino a non ricordare nemmeno cosa ti piace, quasi arrivando a perdere te stessə.
È quello che succede al tenero Agù, dopo essere rimasto solo.
Perché in principio arriva la rabbia ma poi inizia a piovere dentro e nulla sembra poter cambiare mai, seppur ci si provi in tutti i modi a far smettere di piovere.
Ma ad un certo punto accade qualcosa. All’inizio è difficile anche solo vedere oltre quella nuvola di pioggia, anche solo lasciarsi andare a quelle piacevoli sensazioni che sono ormai solo un ricordo lontano sbiadito. Ma quel qualcosa accade è lì si ricomincia a guardare in alto. La pioggia ogni tanto, si sa, torna ma quando piove dentro, fuori ci può essere il sole e qualcuno può esserci per ricordarcelo.
Agù è entrato nel mio cuore, suscitando con quelle sue espressioni un desiderio di cura e protezione, di lottare accanto a lui per aiutarlo ad uscire dalla pioggia.
Agù è quel ragazzo di cui vedo tutte le qualità che non si riconosce e che lo portano a guardare sempre in basso… chissà se avesse incontrato sulla sua strada più persone che gli avessero detto quanto meritava di guardare in alto.
Agù è quella ragazza che vede intorno a sè solo pioggia ma che lotta ogni giorno per trovare la sua nuova occasione… perché quando sei rimasta ferita è difficile rimettersi in gioco.
Agù è un pó ognuno di noi, quando ci troviamo in periodi tempestosi ma troviamo la forza di uscirne.

I passi della mente – Studio di Psicologia
– I passi della mente e nuovi ri-inizi –
Dopo quasi due mesi lunedì lo studio riaprirà e mi accompagnano mille emozioni diverse…. mille pensieri diversi…
Quando sono passata per sistemare per accogliere le persone e vedere le vetrofanie nuove in vista dell’apertura devo dire che mi sono commossa, ero davvero contenta!
Queste vetrofanie non sono solo un logo e nuovo nome condiviso, come sapete, con chi quello studio lo vive appuntamento dopo appuntamento ma sono il simbolo del ‘credere fino in fondo’ al proprio obiettivo per poterlo raggiungere. Questo logo e questo nome (@inkandvanilla guarda che spettacolo che hai contribuito a creare ) parla di me, del lavoro che amo e parla di un nuovo ri-inizio che ha il sapore di tanti passi belli che ancora possiamo fare
Buon rinizio studio, buon rinizio a voi che mi avete aspettato e buon rinizio a me.

I passi della mente – Studio di Psicologia Senago
Cristina Mariani
Studio di Psicologia – I passi della mente
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” A Ondate ” di AJ Dungo
– CRESCIAMO LEGGENDO, TRA ALBI (graphic novel) E PAROLE –
“A Ondate” di AJ Dungo, ed. @baopublishing
L’autore ha fatto una promessa e non ha potuto che mantenerla. Ha promesso a Kristen, la ragazza che ha amato, che avrebbe scritto di loro e così è stato.
Immagini dai toni color sabbia che raccontano la storia dei miti del surf intervallate da immagini dai toni color celeste/ azzurro che raccontano invece dell’amore tra due giovani, un amore che va oltre la distanza e oltre la malattia. È proprio come essere in mare, tra un onda che arriva e poi si ritira… e poi ne arriva una nuova… ti culla… ti sconvolge… così è il mare .
@agedungs parla con una semplicità disarmante del dolore, quello che arriva ‘a ondate’, come le onde quando si surfa. La malattia che annienta il fisico ma non una mente che non vuole arrendersi, la sofferenza di chi è impotente, il dolore della perdita che sommerge, l’amore che resta, i ricordi e la passione che non passa mai.
Di tutto questo parla (e di molto di più!) “A Ondate”.
Non si può aggiungere altro perché quello che questa graphic novel mi ha lasciato è silenzio, il silenzio portatore di calma o di qualcosa di forte da dover affrontare, quello spazio in mezzo che non può essere riempito a parole ma solo vissuto.
#cresciamoleggendo
Cristina Mariani
Psicologa – Senago

” La pasticceria Zitti ” di R. T. Bruno e @pallo_illustrations
– CRESCIAMO LEGGENDO, TRA ALBI E PAROLE –
“La pasticceria Zitti” di R. T. Bruno e @pallo_illustrations ,ed. @la_margherita_edizioni
“La vita delle persone svantaggiate è silenziosa, fatta di piccole cose. Nessuno ci bada. La folla indaffarata quasi non le vede. Eppure loro affrontano le difficoltà con dolcezza e conoscono un segreto… che regalano generosamente, senza chiedere nulla in cambio.”
Le parole vanno usate con cura. Ma quante parole usiamo al giorno? E quante di queste sono vuote, feriscono? Quante servono a poco? Quante ci permettono di condividere davvero qualcosa, di comunicare, di capirsi? Come se fossimo sempre immersi e in contatto ma in realtà soli.
E allora forse quello che bisogna cercare di fare è immergersi in attimi di silenzio, in cui non c’è un perenne rumore di sottofondo ma ci sei tu e quello che vuoi, tu e quello che provi, tu e quello che vuoi far arrivare agli altri.
Il Signor Zitti, un elefante pasticcere, ce lo ricorda… lui che non è in grado nè di parlare nè di sentire ma che con il suo ‘ingrediente segreto’ arriva al cuore di tutti gli abitanti della sua città e ne cambia l’umore è la sorte. E alla fine, un tipo speciale come lui può solo essere ripagato con un dono speciale.
Grazie Signor Zitti perché ci racconti che le parole hanno un peso ma anche il silenzio è indispensabile. Anche i ‘gesti muti’ come uno sguardo, un buon dolce preparato, una mano tesa arrivano laddove nessuna parola potrebbe mai arrivare.
#cresciamoleggendo
Cristina Mariani
Psicologo – Senago
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LIBRI IN FRASI
Libri in frasi
” Non sapendo che lavoro fai, non è sapendo che animale sei che io capirò chi sei. Solo leggendoti un libro ad alta voce e vedendo dove ridi e dove piangi che io potrò conoscerti “
N. Pesce
” Siamo entrati in contatto con N.Y. – diranno – siamo stati sulla High Line e abbiamo visto un uomo ed una donna che camminavano lungo gli antichi binari in disuso, cercando di restare in equilibrio pur non osando prendersi per mano. “
A. Aciman
#cresciamoleggendo
Cristina Mariani
Psicologo – Senago
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” La volpe che amava le piccole cose ” di @nicolapescehimself
– CRESCIAMO LEGGENDO –
“La volpe che amava le piccole cose” di @nicolapescehimself , ed. @mondadori
“…il giorno che vi scrissi la parola ‘amure’ non volevo farlo e chiusi il libro di scatto. Ma fu come se quella parola fosse una piccola brace: brució un pallino in tutte le pagine che venivano dopo. Non mi fu più possibile pensare al mio passato senza lei, nè fare pensieri sul futuro. Tutti quei ricordi ai quali mutamente avevo sempre assistito da solo volli raccontarglieli e li rivissi insieme a lei, e non furono più ricordi belli o brutti, ma solo ricordi dolci, e fiorì tutta la mia vita. Anche gli anni senza amici, i giorni che era morta mia madre… ogni cosa mi aveva reso quello che sono, e lei amava quello che sono, e così il mio passato si deve infinitamente bello.”
#cresciamoleggendo
Cristina Mariani
Psicoterapeuta – Senago
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Non c’è separazione se c’è relazione
Non c’è separazione se c’è relazione: questa frase racchiude in poche parole il senso del tempo che sto vivendo.
Da sempre le chiusure e i saluti mi mettono alla prova, ho sempre fatto fatica a lasciar andare, a prendere decisioni definitive per il timore di sbagliare, di non essere all’altezza di quella decisione, di non avere il controllo…e andare avanti da ‘soli’ fa paura. Nel tempo ci ho lavorato, ho capito e il mio lavoro è stato una vera palestra.
Ogni terapeuta ha il compito di aiutare le persone, con i propri strumenti e trovandone di nuovi, accompagnandole per mano passo dopo passo, ma pronto a lasciare quella mano quando arriva il momento giusto per farlo.
Quello che si crea in un percorso di terapia penso resti per sempre, sotto forma di riflessioni, come frutto di cambiamento o conferma di quello che siamo, come modello di relazione differente, come mettersi in gioco.
E dalla parte del terapeuta cosa c è quando si chiude una terapia?
C’è sicuramente l’esigenza di curare quella chiusura, c’è commozione…. Come un bambino che ad un certo punto si alza in piedi e una caduta dopo l’altra, prima tentennante cercando appoggi poi sempre più sicuro inizia a camminare così…. una persona che riconosce di essere in grado di farcela da sola, di comprendere di avere gli strumenti per potercela fare… è un momento impagabile.
E poi ci sono mille emozioni che si alternano, si ripensa alla strada fatta, alle fatiche condivise, a quei momenti in cui senti che si è creata quella relazione essenziale per poter andare avanti e poterci credere davvero, ai vacillamenti, ai peggioramenti e ai miglioramenti.
Se si potesse avere un’immagine di ogni persona che varca lo studio nei primi colloqui e poi come questa possa modificarsi nel tempo, arrivando alla chiusura…
Spesso mi vengono fatte domande sui percorsi, mi viene chiesto come si fa a ricordare le storie di vita di ognuno, se alcune storie mi colpiscono di più, se ‘me le porto a casa’. Come in ogni relazione, qualsiasi essa sia, ci sono persone con cui si entra in sintonia subito, altre che richiedono di mettere in campo ‘parti’ differenti di sè. Ci sono storie che…….risuonano dentro. E c’è tutto un lavoro che ogni terapeuta deve fare oltre il colloquio per cercare di costruire il meglio, a volte anche riconoscendo qualche errore o le difficoltà.
Ma oggi penso di avere una certezza: non esiste un percorso uguale all’altro semplicemente perché non c’è una vita uguale all’altra. Ci sono ‘solo’ persone che portano con fatica il loro vissuto, chiedendoti di conservarlo e non c’è bene più prezioso.
Gocce di Psicologia
Cristina Mariani
Psicologa Senago
