
Pasta di sale con la mia bimba
Nei giorni scorsi ho risfogliato il libro per fare la pasta di sale: è un libro del 1991, ha fatto con me tutta l’infanzia.
Molti sabati pomeriggi erano fatti per ‘creare’. Mi è sempre piaciuto disegnare, ritagliare, colorare, usare le mani per costruire quello che la fantasia aveva creato nella mente… e se mi mettevo in testa che dovevo fare quella cosa lì con quella particolare tecnica, in quel particolare modo non mi muovevo finché non l’avevo fatta e non vedevo un risultato!
È ancora così…
Stamattina non ci sono colloqui e quindi… pasta di sale sia! Con la mia bimba (che ha passato il tempo a cercare di mangiarsela, scambiandola per pane e pettinarsi con la pasta di sale forse scambiandola per un pettine?! e io che ero tornata ad almeno 25 anni fa abbiamo seminato farina e sale ovunque ma abbiamo creato dei bellissimi (più o meno ) cuoricini e delle impronte delle nostre mani impresse nella pasta.
Farina (1 tazza), sale (1/2 tazza) e aggiunta di un po’ d’acqua, profumo di ricordi, asciugatura in forno o fuori al sole e il gioco è fatto!
Ora vado a pulire
Psicologa Cristina Mariani
Senago
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