
Iniziare un percorso psicologico non è debolezza ma un atto di coraggio
“La gente vede la follia nella mia colorata vivacità e non riesce a vedere la pazzia nella loro noiosa normalità” (cit.)
Spesso chi entra in studio, dopo aver raccontato i motivi per cui ha deciso di incontrarmi, dice: “Non sono matto vero?”, “Non ho detto a nessuno che sono qui… perché non capirebbero…”, “Non voglio che mi dicano che sono troppo debole…”
In realtà, decidere di prendere appuntamento, presentarsi e raccontare di sè è un vero è proprio atto coraggioso che poco ha a che fare con la debolezza e la mancanza di senno.
Intraprendere una terapia significa mettersi in gioco, riconoscere le proprie debolezze, imparare a mettere in risalto i propri punti di forza, essere disposti ad accettare di modificarsi e a cambiare, volersi bene, prendere in mano la propria storia passata e presente, appellarsi alla propria forza di volontà…
Io direi che tutto questo trionfa su qualsiasi stigma, tabù, credenza popolare relativa alla salute psicologica!