Che ne sarà di me ora che non sei più qui?
Il lutto è uno degli eventi più dolorosi da affrontare. Purtroppo, a volte, anche i bambini sono costretti a vivere la perdita di una persona cara.
Improvvisamente tutto cambia: le abitudini quotidiane si modificano, i volti diventano tesi, forti emozioni invadono la casa. Spesso si fa l’errore di credere che i bambini non si accorgano di quello che sta capitando, dopotutto continuano a giocare e a sorridere!
In realtà i bimbi sono in grado di percepire anche i più piccoli cambiamenti nelle persone e nell’ ambiente intorno a loro.
Per questo sarebbe bene comunicare loro, fin da subito, la notiziadella perdita. La mancanza di spiegazioni e il ‘non capire’ cosa sta succedendo gettano i bimbi nell’insicurezza e nella confusione.Ogni bambino cerca di darsi da solo delle risposte: “E’ successo perché sono cattivo!”, “E’ colpa mia se mi ha abbandonato!”, “Cosa ne sarà ora di me? Sono solo!”.
Importante è quindi comunicare, con un linguaggio adeguatoall’età del bambino, la notizia della scomparsa specificando che cosa sia la morte (in base anche al proprio credo religioso), che il piccolo non ha nessuna colpa, che non è stato abbandonato e che non perderà anche le altre figure di riferimento. I bambini faranno domande che meritano tutte risposte il più comprensibili possibile e che gli permettano di accettare la realtà.
Lasciare che le emozioni fluiscano in famiglia, parlare del dolore e della tristezza aiuteranno il bambino a capire che è normale provare quelle sensazioni.
Il percorso di elaborazione del lutto nei bambini è diverso da quello degli adulti, anche per un differente sviluppo cognitivo. Alternano reazioni emotive diverse, passano dalla rabbia e il pianto al gioco e al divertimento come se nulla fosse successo. Vivono rabbia, paura, tristezza, desiderio di isolarsi, senso di colpa, spesso riportano un calo del rendimento scolastico, sono poco attenti o poco concentrati. A volte somatizzano il dolore con mal di pancia o mal di testa, mangiano poco. Possono vivere regressioni evolutive (ad esempio enuresi notturna, perdono le autonomie conquistate) o al contrario assumere un ‘ruolo genitoriale‘ e preoccuparsi della salute degli altri membri della famiglia. Attenzione se tutti questi comportamenti si prolungano per molto tempo! Potrebbero infatti manifestare una difficoltà del bambino ad affrontare il lutto.
Portare un bambino al funerale è solo un ulteriore trauma? In realtà è utile per un bambino poter mettere in pratica tutti i rituali che gli permettano di dire addio alla persona cara. Ovviamente va adeguatamente preparato all’ evento: deve conoscere cosa succederà, cosa vedrà e dove andranno, oltre a chi parteciperà. Può essere il bambino stesso a scegliere se partecipare o meno al rito, il compito dell’adulto è cercare di comprendere e fargli capire l’entità della sua scelta e le motivazione ad essa legate.
Rievocare i momenti felici vissuti dal bambino insieme alla persona cara, gli attimi di divertimento e gli insegnamenti ricevuti è un aspetto importante per mostrare quanto il lutto non possa e non cancellerà i ricordi, le emozioni e i valori trasmessi.
La lettura può sempre essere un valido aiuto. Attraverso le fiabe e i racconti molte spiegazioni possono ‘raggiungere’ i bambini. A tal proposito forse possono esserti utili alcuni libri che si occupano della tematica descritta da cui poter partire…
- Lacrime che volano via – S. De Greef (Babalibri, 2009)
- Il buco – A. Llenas (Feltrinelli Editore, 2016)
- L’anatra la morte e il tulipano – W. Erlbruch (Edizione E/O, 2007)
- Non è facile, Piccolo Scoiattolo! – E. Ramon, R. Osuna (Kalandraka, 2011)
- Mattia e il nonno – R. Piumini (Einaudi Ragazzi, 2011)
- Aiutare i bambini… a superare lutti e perdite – M. Sunderland (Erickson, 2006)
- Io dopo di te. Una storia per aiutare i bambini ad affrontare la perdita di una persona cara – A. Pellai (Erickson, 2017)
Dott.ssa Cristina Mariani
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